la nuvola nella valigia - piccoli poteri
Il 27 Gennaio 2014 al Teatro Brancaccio di Roma si è tenuta una serata-evento di beneficenza che ha visto come madrina Bianca Guaccero, dedicata interamente alla A.G.O.P. (Associazione Genitori Oncologia Pediatrica), in cui è stato presentato il cortometraggio “PICCOLI POTERI” diretto dal regista Dario Acocella.

La serata, oltre alla AGOP è dedicata alla famiglia di Alessandro Moccia deceduto in un incidente stradale lasciando la moglie Valeria Cefaro incinta di 2 gemelline.

Valeria, una mamma coraggio che ha partorito e sta crescendo le 2 bambine con forza e determinazione.

L’evento si è aperto con uno spettacolo di 3 coreografie di hip hop curate dalla coreografa Alice Valentini con allievi della scuola di danza BDR Parioli, sotto la direzione artistica di Emanuela Tani, ed in seguito è stato proiettato il cortometraggio intitolato 'Piccoli poteri', per la regia di Dario Acocella su soggetto del Prof. Fabrizio Cerusico, presidente dell'Associazione "La Nuvola nella Valigia Onlus".

L’incasso è stato interamente devoluto all’AGOP per la costruzione di una struttura residenziale protetta, "La Casa a Colori”, modello di assistenza integrata per i bambini e le loro famiglie. La casa è situata in via Rubra a Roma ed è stata assegnata all’A.G.O.P. dal Comune di Roma. Si sviluppa su 5 piani per un totale di circa 1.600 mq e comprende tutte le infrastrutture necessarie per l’accoglienza, la cura, la riabilitazione, il gioco dei bambini e delle loro famiglie. All’interno sono previsti 18 mini appartamenti per un totale di 66 posti letto, sala pranzo con cucina in comune, ambulatori specialistici, infermeria, centro di riabilitazione, centro di formazione e assistenza psico-oncologica, ludoteca, biblioteca, sala conferenze, sala multimediale. Mentre all’esterno sono previsti un giardino per il gioco con allestimento scenografico dal tema “I Pirati dei Caraibi” e un giardino bioenergetico.

Articoli sull'iniziativa:

Info Oggi
Eclipse Magazine
Golem
Discorso integrale del Prof. Fabrizio Cerusico
Vi ringrazio di aver trovato il tempo di essere qui con me questa sera e condividere Piccoli Poteri.

La vita che viviamo lascia pochissimo spazio alla famiglia, agli amici, alle attività che più consideriamo nostre. Trovare il tempo per essere qui insieme a condividere un piccolo sogno mi fa credere che lo spazio del cuore sia sacro per tutti. Un piccolo potere che ci nutre giorno per giorno, mantenendoci gli occhi aperti verso la vita che vorremmo vivere.

Qualche tempo fa leggevo la recensione del libro di un’infermiera australiana che parlava dei rimpianti più comuni tra gli anziani.

E mi ha colpito uno in particolare. Diceva: “Vorrei aver avuto il coraggio di vivere una vita coerente con me stesso, consentendomi di essere più felice”.

È esattamente ciò di cui sto parlando. Il cortometraggio che state per vedere – Piccoli Poteri – nasce dall’idea che anche i più piccoli gesti possono essere carichi di significato, se sono espressione di coerenza e amore e servono al benessere di chi ci sta vicino.

Se un bambino ha un piccolo potere anche un adulto ha le stesse capacità, perché dentro di noi convivrà sempre un bambino che rappresenterà’ la spontaneità, il rinnovamento alla vita, una nuova apertura verso il futuro.

Ma come si fa a crescere e diventare adulti senza perdere il senso della totalità, della creatività, come si fa ad uscire dalla vita fantastica dell’infanzia mantenendo intatti i valori del bambino?

Forse bisogna conoscere il proprio Bambino interiore nelle sue contraddizioni, nei suoi aspetti molteplici, nei suoi lati luminosi e di ombra. Non c’è altra strada, conoscere, riconoscere, accettare questa parte di noi, farla fiorire per recuperarne le qualità.

È necessario restare bambini pur essendo divenuti adulti, è necessario recuperare la leggerezza, la creatività, la fantasia per equilibrare un mondo adulto spesso svuotato, in cui viene a mancare l’entusiasmo, in cui non si sa godere del qui ed ora, in cui ci si vergogna ad esprimere le proprie emozioni, ci si vergogna a chiedere.

Diventare come bambini significa nutrire quello interiore, recuperare lo sguardo infantile, lo sguardo incantato. Il bambino è l’apertura nei confronti del mondo e nei confronti degli altri, è la spinta verso la vita e verso lo spirito.

E’ indubbiamente un momento di grande crisi che noi tutti stiamo attraversando oltre che economica direi sopratutto una crisi dell’uomo, esistenziale.

Una crisi non arriva per caso, è utile per farci dire cosa funziona e cosa non funziona nella nostra vita, la mia proposta è di non scappare e di seguire la trasformazione, il cambiamento, di risentirci, di non farci intimorire, spaventare , preoccupare da tutti questi bombardamenti mediatici che ogni giorno entrano nelle nostre case dai soliti vecchi soloni che non sanno pensare nuovo, da chi ci vuole ingabbiare in piccole cellette senza aria, da chi ci vuole intrappolare nell’autocommiserazione e rendere vittime del sistema.

Questi signori ci parlano di crisi ma non sanno che nella parola stessa ci sono due significati:pericolo ma anche opportunità, le crisi sono necessarie per provocare una reazione, un risveglio, una trasformazione, il fine della crisi è quello di dare un senso autentico al proprio esistere.

Spesso si sente parlare di grandi poteri, grande successo, grande guadagno, grandi coesioni, solo se le cose si fanno in grande funzionano perché essere grandi significa essere sempre più in alto di qualcuno, in realtà significa solo apparire più in alto, non esserlo !

Noi che siamo qui abbiamo dei Piccoli Poteri e sappiamo che tutto ciò non ci spaventa anzi ci trasforma ci rende migliori ci stimola, ci guarisce.

Spero che queste mie parole possano essere un immediato medicamento, una prescrizione, il suo principio attivo è l’amore, l’amore guarisce la vita come dice il mio amico Lorenzo Ostuni.

Non sappiamo ancora dove stiamo andando, quando raggiungeremo il nostro porto ma non preoccupatevi della destinazione, semmai del percorso.

PP è fare amicizia con i propri demoni, sapere che siamo tutto ed il contrario di tutto, santi o peccatori, vittime o carnefici, a volte sicari dentro di noi convive un lupo vendicativo e colmo d’ira, l’altro comprensivo e gentile bisogna solo decidere quale nutrire.

PP è quel qualcuno che ci ricordi di rilassarci e ci incoraggi a prendere e accettare tutto ciò che incontriamo nella vita.

PP sono le gemelline Cristina e Alessandra che dicono: “non ti preoccupare mamma ci siamo noi ad asciugarti le lacrime.”

PP è pensare che il caos potrebbe essere considerato una notizia bellissima.

PP è il coraggio di morire ogni giorno e di rinascere ogni volta.

PP è fare amicizia con se stessi e di afferrarci in modo gentile e compassionevole.

PP è non preoccuparci troppo dell’immagine che abbiamo di noi stessi perché è come essere sordi e ciechi.

PP è fermarsi, rallentare, anziché riempire lo spazio, a volte fermarsi è un esperienza di trasformazione.

PP è toglierci le stampelle delle false sicurezze e che non possiamo abdicare dalle nostre responsabilità perché si è responsabili non solo per ciò che si fa ma anche per ciò che non si fa , smettiamola di cercare babysitter o girare con un cappello vuoto sperando di riempirlo con le elemosine dell’amore e della comprensione, non dimentichiamoci che abbiamo sempre tutto perché abbiamo noi.

PP è quando ci sentiamo un pezzo di merda di non fare troppo gli schizzinosi e dare una bella occhiata , non possiamo limitarci a scavalcare noi stessi come se non fossimo lì, meglio annusare tutte le nostre paure, le nostre fragilità e rinunciare a l’idea che dobbiamo per forza essere migliori , perbenisti, ogni tanto sporcarci non fa male.

PP è avere la certezza che il bene vince sul male per definizione e che non esiste male che non passi per il bene.

PP è quando la mente resta senza parole e l’unico linguaggio è la gioia che nasce da dentro.

PP è capire che accogliere un cane in casa è l’unico modo di accogliere un parente.

PP è capire che non possiamo fare del bene agli altri se non iniziamo da noi stessi.

PP è sapere che quel che finisce è anche l’inizio di qualcos’altro e che il dolore non è una punizione così come il piacere non è un premio.

PP è capire che non siamo esseri umani che vivono un esperienza spirituale ma esseri spirituali che vivono un esperienza umana.

PP è capire che la scelta è solo tua , non si può vivere per accontentare gli altri.

PP è capire che la spiritualità è semplicemente trovare se stessi.

PP è tutti quei piccoli cuori fetali che stasera battono e che chiedono solo di essere riconosciuti alla nascita come anime libere e non come proprietà’ privata.

PP è renderci conto che il presente è tutto quello che abbiamo come stasera io ho voi con tutto il vostro sostegno

Possa questo tempo di incredibili cambiamenti favorire in noi il desiderio di aprire gli occhi a tutto ciò che è dietro le porte chiuse.

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